VAL D'ADIGE
Lunga da Verona a Bolzano, ricca di settori diversi e con un microclima gradevole in inverno, è la moda del momento, molto frequentata ma non in tutti i settori, con alcune pareti storiche e altre di recente scoperta. Secondo me non tutti i settori sono belli e meritevoli ma costituiscono un ottimo ripiego quando altrove è bagnato o troppo freddo.
L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa, con rischi ANCHE MORTALI se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. Ciò che è descritto più avanti è frutto di considerazioni personali che non hanno alcun valore giuridico, morale, educativo, SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA' dell'uso che ne venga fatto. Chi decidesse di intraprendere l'alpinismo lo fa a proprio rischio e pericolo ed è comunque tenuto a rivolgersi a personale qualificato. Gli itinerari descritti sono tra l'altro soggetti a modifiche causate dall'ambiente di cui NESSUNO, nella qui presente disamina, è tenuto in alcun modo a risponderne. Le informazioni qui hanno solo fine illustrativo e NON sono esenti da errori.
Indice
TESSARI
Con questo nome intendo tutte le pareti che sormontano la zona di Tessari, un minuscolo abitato di agricoltori che però in questi anni sta avendo un vero e proprio boom grazie alla comodità delle vie e alla saldezza della roccia che vi si trova.
TRAPEZIO
E' la struttura più famosa e più solida di Tessari ed è costituita da una parete inclinata e boscosa appena sopra il paese, ben in vista dall'autostrada. Su questa parete ha aperto per la maggior parte Eugenio Cipriani, vero scopritore di questa zona, con una serie di itinerari facili e su ottimo calcare a buchi. Io ho percorso solo una via su questa parete, la più famosa e probabilmente più interessante, le altre sono più o meno simili, più interessanti geologicamente che alpinisticamente.
Accesso: da Affi seguire per Brentino e raggiungere il piccolo abitato di Tessari scavalcano l'autostrada e il canale Biffis e parcheggiare a sinistra in un campo davanti a una casa in costruzione. Salire la stradina sterrata che sale in mezzo ai campi per un centinaio di metri fino a quando un sentiero ben marcato si stacca a destra e percorre tutta la base della parete del Trapezio.
CAPPUCCIO DEL FUNGO
E' la via più ripetuta della parete, ben individuabile grazie al pilastrone grigio che svetta in cima e si attacca sulla sua verticale. Aperto negli anni '80 da Eugenio Cipriani. Portare cordini per le clessidre, molte già col cordone, inutile altro materiale.
Accesso: seguirlo il sentiero per un centinaio di metri fino all'attacco posto sotto una placca con tettino (10 min.).
- Salire la placchetta fino al tettino che si supera direttamente e proseguire per placche bucherellate fino ad un terrazzino di sosta (30 m; III+, sosta su clessidre).
- Proseguire lungo le placche tendendo un poco a destra fino ad un altro terrazzino di sosta (25, III, sosta su golfaro).
- Ancora lungo la placca più facile fino ad un boschetto sotto il pilastro terminale che da il nome alla via (20 m; II, sosta su albero).
- Salire verticalmente e dove la placca si fa liscia spostarsi lievemente a sinistra (fix) e proseguire lungo le rigole fino ad uscire dal tratto più pendente, per facili rocce salire al terrazzo sommitale e sostare (40 m; IV e III, sosta su clessidre).
MARMITTA DEI GIGANTI
- Salire al tettino ed evitarlo a destra con movimenti di aderenza (fix), poi per il diedro rotto raggiungere il terrazzo di sosta (10 m; V, sosta da attrezzare su clessidre).
- Obliquare in placca a sinistra fino ad uno strapiombino a lame che va oltrepassato per raggiungere una piccola marmitta dove si sosta su fix (30 m; III+).
- Continuare ad obliquare un poco a sinistra e passare nel corridoio tra due macchie di vegetazione molto fitte, poi obliquare a destra (cordone verde) e infilarsi tra le piante per raggiungere una comoda terrazza di sosta (25 m; II+).
- Salire il pilastrino a sinistra della sosta (a dx c'è la via del Porce) e sostare su albero nella marmitta (15 m; III+).
- Salire a destra della marmitta per un diedrino e da qui ci sono due possibilità: a) a destra seguire la lama e poi vincere una pancetta per raggiungere roccia più appoggiata e sostare su un golfaro appena sotto il ciglio della parete (25 m; III); b) salire dritti lungo le rigole verso la macchia di vegetazione e aggirarla a sinistra per sostare su albero fuori dalla parete (30 m; III+).
RODA DEL CANAL
VIA ALALAZO
- Salire per roccia ammanigliata ma verticale verso sinistra non facendosi tentare dai fix che deviano verso il diedro a destra e raggiungere la sosta su terrazzino (20 m; 4b).
- Salire verticalmente lungo la placca fino ad un terrazzino con albero (20 m; 4a).
- Ancora verticalmente per roccia bucherellata fino alla grande cengia mediana (30 m; 4a).
- Ignorare il diedro che si alza a destra e salire verso lo strapiombo rigato da fessure e superarlo direttamente con passo non facile, poi continuare per la placca a rigole seguente e raggiungere la sosta posta alla sommità (25 m; 5b/5c poi 4c).
FESSURA KIKI
- Salire una prima placca grigia appoggiata e sostare sotto la partenza del diedro giallo vero e proprio (15 m; 4c).
- Salire la fessura gialla verso sinistra con un solo passo da capire e raggiungere la scomoda sosta su un pulpitino dove il diedro si divide in due. 15 m; 5b e 1 passo 5c.
- Salire per la fessura di destra su roccia un po' friabile ma sempre ben chiodata e ammanigliata fino alla sosta scomoda sopra un albero. 20 m; 5b.
- Superare il caminetto a destra e sbucare sulla grande cengia e si sosta alla base della parete successiva, falesia Rotaryrampega. 20 m; 5a e poi facile.
- Salire la placca direttamente sopra la sosta (freccia) con un passo impegnativo al centro e poi facilmente fino alla spaziosa sommità. 30 m; 1 passo 5c poi 5a.
VIA DEL BAFO
- Scalare la placca facendo attenzione agli appoggi lucidati e spostarsi verso sinistra a una paretina fessura verticale. Superarla e raggiungere il minuscolo gradino di sosta. 25 m; 6a sostenuto.
- Obliquare a sinistra ad un grande spuntone che suona a vuoto; toccarlo il meno possibile e innalzarsi verticalmente per uno strapiombino ammanigliato, poi nel fondo del diedro giallo fino alla scomodissima sosta in placca. 20 m; 5b.
- Traversare a destra su una minuscola increspatura per i piedi fino ad uno spigolo (cl.); rimanere un po' alti e continuare a traversare a destra fino al terrazzino di sosta. 25 m; 6a o 5c/A0.
- Superare il diedro sopra la sosta e poi le rocce facili uscendo sulla terrazza erbosa. 20 m; 5a, sosta da attrezzare su albero.
- Trasferimento: attraversare il boschetto fin sotto la successiva parete Rotaryrampega. 20m.
- Dritti per roccia bucherellata ma sporca con alcuni movimenti un po' fisici (cl. e fix) e sbucare sulla sommità. 30 m; 5b, sosta da attrezzare su albero.
LUNGO IL FIUME SULL'ACQUA
- Alzarsi verso l'albero con cordone a destra superando un muro molto sporco, poi proseguire verso il tetto. Qui ci sono 2 opzioni: superarlo a destra facilmente ma con un passo atletico oppure vincerlo direttamente al centro (fix e cl. in entrambi i casi). Continuare per crestina fino alla sosta. 25 m; 5a.
- Proseguire lungo il muro grigio verticale impegnativo e con un paio di passi non facilmente intuibili per piegare un po' a destra alla stretta sosta sotto un albero. 20 m; 5c+.
- Alzarsi sul murettino bianco e piegare a destra per evitare l'albero, poi inerpicarsi alla stretta sosta in una nicchia. 10 m; 4c, tiro molto sporco.
- A destra, salire la placca appoggiata e delle roccette erbose per sbucare sulla cengia sotto la falesia Rotaryrampega. 30 m; 4a, altro tiro sporco, sosta da attrezzare su albero.
- Ci sono varie possibilità. Si potrebbe seguire il facile ultimo tiro di Pensieri nell'aria (freccia e nome) ma ritengo sia meglio spostarsi sulla linea di fix appena a sinistra. Tale tiro risale una placca verticale a lame e rigole fantastica ed è il tiro che da solo vale la via. Dopo il risalto verticale si obliqua a destra e si sosta in comune con pensieri. 30 m; 5b, sosta su clessidra.
PENSIERI NELL'ARIA
- Obliquare a sinistra su una placca bucherellata fornita di buone lame, con qualche ciuffo d'erba, fino alla sosta su un minuscolo gradino. 20 m; 5a.
- Salire in verticale e sostare immediatamente sotto la placca su una cornice. 10 m; 4a.
- Superare lo strapiombo sopra la sosta (più facile stando a sinistra) e seguire il diedro svasato ma con ottime maniglie che obliqua a destra fino a una concrezione che richiede un po' di ragionamento. Pervenire alla scomodissima sosta su scaglia. 20 m; 6a.
- Innalzarsi a destra con difficoltà su appigli minuscoli e traversare a destra ad una fessura svasata e strapiombante che si risale fino alla grande cengia. 15 m; 6c+/7a o A1.
- Percorrere la grande terrazza evitando un grosso blocco con fix sulla destra (diretto: 6a) e portarsi fino alla parete terminale, lato destro della falesia Rotaryrampega. 30 m.
- Salire la placca rigole per uno dei tiri anche se la via andrebbe nel caminetto sulla destra, le difficoltà rimangono sempre le stesse. 30 m; 4b/4c.
VARE, REDDE MIHI LEGIONES
- Alzarsi un po' a sinistra in placca e traversare a destra portandosi sulla verticale dei tetti (erba fastidiosa) salire e superare direttamente il primo tetto (molto bello) e di lato il secondo arrivando alla sosta su buon terrazzo. 25 m; 5a e 5b.
- Salire la crestina di rocce un po' a sinistra fino alla bella terrazza alla base della grande placca destra del pilastro. 20 m, 3c.
- Traversare a destra fino al bordo di una nicchia, innalzarsi con cautela a causa della roccia rotta e superare un tratto liscio tendendo un po' a sinistra e salire a un terrazzino con golfari. Non sostare ma salire ancora su roccia molto rotta per pochi metri fino alla grande cengia e si sosta su pianta. 30 m; 4c.
- Traversare a destra fino alla base della falesia Rotaryrampega dove si legge "Zig Zag". 30 m.
- Salire liberamente la placca sovrastante ma è bello se ci si tiene a destra sul liscio, dove ci sono le rigole e sostare alla sommità. 30 m; da 4a a 4c a seconda del tiro.
- Traversare la terrazza e salire la paretina (eventualmente slegati) per arrivare alla sommità della Roda. 20 m; II.
MONTE CORDESPINO
LEONE DI NEMEA
- Scalare il diedrino e piegare a destra per placche fino a un colatoio che si risale fino alla sosta posta sotto un risalto. Conviene non sostare ma salire ancora fino alla scomoda sosta su albero posta sotto una placca verticale. 35 m, primi due tiri concatenati, 5a e 1pp 5b.
- Salire la placca sovrastante uscendo poi a sinistra con un traverso difficile, poi per roccia più facile alla sosta. 30 m; 5c+.
- Scalare la placca ammanigliata sopra la sosta fino in cima a un pilastrino e sostare alla base del diedro obliquo a sinistra. 25 m; 5b; concatenabile al precedente con un tiro molto lungo.
- Proseguire nel fondo del diedro per buone maniglie e dove strapiomba traversare a sinistra fino alla costola del diedro (passo chiave 6a+) e proseguire in placca lungo essa per piccole tacche fino alla sosta a metà del diedro. 25 m; 6a e 6a+(A0).
- Ancora nel fondo del diedro e poi per roccia più abbattuta fino all'ampio terrazzo sopra la prima grande bastionata. 20 m; 5a.
- Salire la placchetta friabile dritta e poi piegare a sinistra in obliquo saggiando accuratamente gli appoggi fino all'albero sotto un ben visibile diedro pulito, tutto spostato a sinistra. 30 m; 4a; molto friabile.
- Salire il bel diedro non facile sopra la sosta e sostare comodamente su albero appena usciti fuori. 15 m; 6a.
- Andare sotto la parete sovrastante e traversare a destra fino ad una sosta su due clessidre e la scritta "Leone di Nemea" che indica la prosecuzione. 15 m.
- Proseguire lungo la parete sovrastante, abbastanza impegnativa e sfruttare le lame dello strapiombo per obliquare a sinistra via via più facilmente fino all'ampia cengia di sosta con cavo metallico. 20 m; 6a.
- Traversare a sinistra fino a una spaccatura che taglia la parete sovrastante e che va risalita con difficoltà per sostare poi su albero in cima. 15 m; 5c.
ROSSO KORA
- Scalare il diedro strapiombante superando un tettino a sinistra (roccia rotta) e poi un altro strapiombo a destra per raggiungere la comoda sosta . 25 m; 6a.
- Alzarsi per delle roccette e per sentiero traversare a destra alla base dei grandi strapiombi. 20 m; facile; sosta su alberi o su fix a sinistra.
- Entrare nella placca rossastra da sinistra su una cornicetta e poi innalzarsi direttamente per strapiombo faticoso (roccia un po' rotta); traversare a destra e per parete verticale e biancastra raggiungere una sosta stretta ma comoda. 25 m; 6a+.
- Tiro chiave: traversare 2 m a destra su un macigno e innalzarsi lungo lo strapiombo biancastro e levigato (roccia rotta) con movimenti da capire, poi proseguire per un bel diedro fino al pulpito di sosta. 20 m; 6b e 6a.
- Ancora a destra per imboccare un bel diedro superando uno strapiombo (attenzione al pilastro che si tira che alla sommità risulta un po' malfermo) e uscire dagli strapiombi. 20 m; 6a.
- Traversare a destra obliquando per roccia rotta fino ad una marmitta alla base di una placca lavorata. 25 m; 4a.
- Superare direttamente la placca per belle maniglie e ottima roccia lavorata, poi via via più rotta fino ad un ampio terrazzo di sosta. 30 m; 5b e 4c.
- Scalare direttamente la placchetta a buchi e poi il muro inclinato lavorato fino alla sommità dello spalto, in un boschetto. 30 m; 5a, poi facile; sosta su albero.
PACE SENZA CONFINI
- Per roccette e facile diedrino montare su un'ampia cengia di sosta. 20 m; 4a.
- Alzarsi 1 m a sinistra e traversare su roccia gialla ad un camino sotto cui si sosta. 10 m; 4a.
- Scalare il camino di buona roccia superando un primo strapiombo e, dove si stringe nuovamente a strapiombo, uscire a sinistra sullo spigolo facendo attenzione alla roccia (possibile anche diretto ma più difficile e sprotetto, ma su roccia migliore), poi piegare a destra alla sosta. 25 m; 5a/5a+ (5c se diretto).
- Dritti per placca a tacche alla sosta successiva. 25 m; 5a.
- Superare un diedrino e poi per placca stando leggermente sulla sinistra (a destra è più facile ma un po' rotto) raggiungere la sosta. 25 m; 5b.
- Innalzarsi per la rampa stando un po' a sinistra e facendo attenzione alle lame rotte, poi vincere uno strapiombetto verso destra e uscire su comoda cengia. 20 m; 5a, 1 pp. 5c.
- Seguire la traccia a destra per le roccette fino alla base di una paretina. 20 m; facile.
- Scalare la paretina uscendo su una nuova cengia boscosa. 30 m; 4a.
- Trasferimento: prendere il sentiero a destra che con ripide svolte su un ghiaione porta in un boschetto alla base di una placca parabolica. 100 m.
- Superare la placca a forma di parabola sullo spigolo destro e sbucare su un'altra cengia, alla base della falesia del Babo, sotto una fessura. 20 m; 4a.
- Scalare la fessura obliqua a sinistra e poi traversare a destra per placca rigata da cornici, doppiando uno spigoletto, poi in verticale fino alla cengetta di sosta. 25 m; 5c pieno e sostenuto.
- Spostarsi a destra e vincere direttamente il tettino (5c/6a), poi seguendo il pilastro uscire in cima al Cordespino. 25 m; 5c.
TRE PILASTRI
- Partire da destra del grande strapiombo e obliquare a sinistra superando una rigola un po' liscia (5 fix), poi aggirare a sinistra lo strapiombo a mattonelle uscendo su terrazzo presso il grande albero. 20 m; 5c+ o 5a/A0.
- Obliquare per paretina a destra (fix) fino ad un albero (cordone), oltrepassarlo e continuare fino alla sosta sotto un tratto più appoggiato. 25 m; 4b.
- Salire verso sinistra fino ad una fessuretta che si supera direttamente, continuare verso sinistra fino ad una sosta intermedia che conviene saltare se non c'è affollamento e scalare direttamente il bel pilastro sovrastante (fix e clessidre) fino alla sosta sullo spallone. 35 m; 4c.
- Traversare verso destra nel bosco per roccette e tracce fino sotto il secondo pilastro e sostare su albero. 30 m; III.
- Salire dapprima verticalmente fino al chiodo e spostarsi a destra ad una clessidra, innalzarsi di forza sulla sovrastante rigola (cl.) e poi a destra fino ad un chiodo, proseguendo poi verticalmente per roccia lavorata fino alla comoda sosta sulla seconda spalla. 30 m; 5b, possibile integrare con friend.
- Per tracce e roccette portarsi sotto il terzo pilastro. 25 m; facile.
- Partire a destra della sosta e poi attraversare la placca liscia (1 cl., 1 ch., 1 arbusto) per spostarsi a sinistra nella rigola ben ammanigliata che si segue fino a un chiodo. Proseguire lungo il diedro ad arco (numerosi fix) che piega gradatamente a sinistra alla scomoda sosta. 25 m; 1 passo 6a (A0) e poi 5c (A0).
- Traversare la placca liscia a sinistra (A0 o 6c) e poi continuare lungo la placca sotto il tetto (molti fix) uscendo dal suo bordo sinistro e continuare a traversare a sinistra su lame fino alla sosta alla base di un canalino. 35 m; A0 e 5c.
- Salire a destra la placca e poi il canalino superando a metà uno strapiombo (ch. e fix) arrivando alla base della falesia Placca d'argento. Non sostare ma proseguire lungo lo speroncino subito oltre per sostare poi su clessidre in cima. 40 m; 5a, poi 4a.
L'ATTIMO FUGGENTE
- Per uno speroncino verticale e poi per rocce facili pervenire ad un terrazzino di sosta. 15 m; 5a.
- Obliquare a sinistra lungo una bella placca grigia verticale per sostare in una nicchia gialla sotto un robusto strapiombo. 25 m; 5c.
- Traversare per bella lama a destra fin dove lo strapiombo si esaurisce e risalire le rocce articolate (attenzione che a destra, presso l'albero, la roccia è marcia) piegando a sinistra ad una placca inclinata dove si sosta. 20 m; 5b.
- Traversare a sinistra con attenzione fino a un pilastro (attenzione, spaccato). Scalare la placca bucherellata sovrastante e obliquare a sinistra al gradino di sosta. 30 m; 5b.
- In obliquo a sinistra vincendo poi una placchetta liscia con buchetti, poi per roccia facile ma molto rotta si perviene sulla sommità. 20 m; 6a, sosta su albero.
CAI 100/30
- Salire per facile rampa verso sinistra e poi montare su una cengia traversando a destra qualche metro. 25 m; II+.
- Alzarsi su parete lavorata e obliquare a sinistra su placca portandosi sul filo del pilastro e vincere due placchette un po' atletiche e sostare un un'alcova giallastra. 30 m; 5b.
- Dritti per placca lavorata su spigolo e poi traversare a destra su placca con clessidre fino ad una scomoda sosta. 15 m; 5a.
- Salire dritti il muro appoggiato ma un po' sporco di vegetazione (fix e cl.) e raggiungere un bel terrazzo. 20 m; 4a.
CHIUSA DI CERAINO
FALESIA DI CERAINO
CARMINA BURANA
- Alzarsi per rocce erbose fino ad un leccio e traversare a destra al terrazzino di sosta su fix alla base di un grande camino (15 m, IV+). Variante: seguire la prima lunghezza di "una razza, una faccia" lungo una placca, abbastanza forzata e piuttosto viscida, fino alla base di un diedro. Scalare lo spigolo a destra e raggiungere una sosta da cui si traversa a destra alla sosta originale (30 m; VII bello pieno ma azzerabile).
- Salire il camino superando una strozzatura (1 ch. a destra sullo spigolo) e raggiungere due chiodi vicini da cui si traversa a destra su buone prese ma piccoli appoggi fino alla nicchia di sosta su fix, sotto il camino parallelo (20 m; IV+ e V+).
- Salire il colatoio rossastro sovrastante (1 fix a dx) e immettersi nel seguente profondo camino (1 cl.) che si presenta viscido e con appoggi arrotondati (1 ch.). Salirlo tutto e vincere lo strapiombo che lo chiude con arrampicata molto faticosa (VI+ tosto, A0 su friend e 6 clessidre)) da cui pendono i cordoni delle clessidre. Alla fine traversare a sinistra (2 cordini, IV) ad una buona cornice di sosta su fix (30 m; V+ il colatoio, poi VI e VI+/VII il resto).
- Il tiro più bello della via: scalare il diedro sopra la sosta superando un blocco squadrato a sinistra (VI) fino ad 1 cl. con filo di ferro. Traversare sotto il tetto a sinistra (1 cl.) fino allo spigolo e percorrere il seguente diedro (1 ch. a sinistra in basso). Vincere il tettino sovrastante a sinistra (1 cl.) pervenendo ad una scomoda sosta sul bordo del tetto su fix (20 m; VI sostenuto).
- Tiro chiave: alzarsi su buone lame fino al tetto (1 ch.) e traversare a destra a 2 chiodi con cordino da cui si scende 2 m e si traversa ad altri 2 chiodi vicini (conviene pendolare, sia al primo che ai secondi). Percorrere la placca bianca sovrastante (fix poco utile in alto a dx) fino alla stretta sosta accanto al tetto (15 m; V e VI).
- Salire in obliquo a destra su lame (1 fix in alto a sx) e superare un tettino con buone lame fino ad una cengetta. Traversare a destra e scalare un diedrino (friabile) per uscire sul pianoro sommitale (15 m; V e IV).
PARETE TENG
TENG
- Attaccare un po' a sinistra e scalare lo spigoletto di roccia un po' rotta e terrosa fino a un tetto che si supera direttamente (lama instabile, attenzione) pervenendo al gradino di sosta molto scomodo (15 m; 5c e 1 tratto 6b).
- Salire la difficile placca sopra la sosta stando a destra dei fix dove si trovano degli appigli e vincere una difficile pancia molto tecnica per raggiungere la stretta sosta su gradino (20 m; 6b).
- Traversare facilmente a destra e seguire le scanalature sulla placca stando a sinistra dei fix fino ad una lama diedro che va vinta tenendosi un po' a destra su gocce, anche se i fix sono tutti a sinistra. Si finisce su una terrazza dove non si sosta ma si segue il diedro marrone atletico e chiodato lungo fino alla cengia di sosta, stavolta comoda (30 m; 6a e 6b la lama).
- Traversare a destra e passare direttamente il tetto (6a+ o A0) salendo per roccia più facile ad un caminetto che conviene superare al centro e non a destra dove ci sono i fix e si giunge sulla sommità e si sosta su albero (20 m; 6a+ e poi 5b; se si seguono i fix in placca a dx del camino 6b).
CANALE
RUPE DI SANTA BARBARA
MAMMA LI TURCHI
- Scalare dei facili gradoni e poi una placchetta nera e con dei bombamenti, poi ancora per gradoni montare sull'ampio terrazzo di sosta, posta al di sopra di grossi macigni (20 m; 1 passo 5b+/5c con fix, poi II/III).
- Superare lo strapiombo sopra la sosta (5c) e superare la bellissima placconata ricca di lame che porta verso sinistra alla sosta su un misero terrazzino su uno spigolo (30 m; 5c e poi 5a).
- Spostarsi a destra oltre l'alberello e proseguire lungo le placche sempre solide e appigliate piegando a sinistra fino a un terrazzo con clessidra (cordone blu); non fermarsi ma proseguire ancora qualche metro in obliquo verso sinistra per arrivare alla sosta (40 m; 4c).
- Proseguire dritti per gradoni erbosi fino alla cengia che taglia la parete e sostare sotto una placca con tettini (20 m, facile).
- Altro tiro bello: salire la placca con movimenti atletici (eventualmente integrare sugli alberelli) fino ad un tettino che forma una fessura, sfruttarla pe spostarsi a destra su placca levigata e poi per un diedrino (attenzione ai detriti) alzarsi fino alla sosta (20 m; 5b, forse 5c un passo).
- Per rocce facili portarsi alla placca parabolica, che da sola vale la via. Salirla al centro sfruttando delle belle lame e per rocce più facili (occhio ai sassi) pervenire alla sosta col libro delle firme (25 m; 5b).
VENTO DELL'EST
- 20 m; 4a/b.
- 15 m; concatenabile col precedente ma non ci si sente per il gran rumore dell'autostrada; II.
- 20 m; 6a con 1 fix lontano a metà diedro. Roccia solida e con grip ma occhio alle croste.
- 15 m; 6a sostenuto con passo da capire per entrare in sosta, tra l'altro scomodissima.
- 20 m; 6b/A0 e 6a, di fiducia sulle croste (ben solide), poi fessura verticale.
- 40 m; in linea retta superando 2 balze di roccette cercando di non smuovere materiale; sosta da attrezzare su un albero.
SERPELE-CUBO
NOVEMBER RAIN
- Scalare il diedro erboso e umido (albero e 2 fix) e proseguire per roccette appoggiate aggirando la vegetazione prima a sinistra e poi a destra (35 m; V e III; sosta su un chiodo e clessidra da collegare o alberi).
- Andare un po' a destra per gradini erbosi e poi dritti facendosi strada nella vegetazione fino ad una placca adagiata e terrosa (cl.) che si risale arrivando sotto il grande risalto del pilastro. Si va un po' a intuito seguendo il pulito (40 m; II e III; sosta un po' a sinistra su 2 fix da collegare).
- Tiro chiave: continuare per placca erbosa (fix) ad una cengetta sotto una nicchia gialla. Vincere lo strapiombo sovrastante seguendo i fix un po' a sinistra e proseguendo su placca molto bella ma sporca, verticale (cl.) facendo attenzione al marcio in uscita (25 m; VII-; sosta su 2 fix con cordone).
- Andare sotto al successivo risalto e salirlo lungo lo spigolo (fix) facendo attenzione ad un blocco instabile all'uscita, poi sostare sulla grande cengia (15 m; V; sosta su 2 fix).
- Trasferimento: rimontare la grande cengia portandosi sotto l'asse delle due calate effettuate in precedenza (15 m; sosta su 2 fix con cordone).
- Scalare le rocce appoggiate e più solide di quel che sembra (fix e cl.) sfruttando delle belle placchette nel finale per entrare nella nicchia, oppure aggirarle a sinistra (20 m; IV e 1pp IV+; sosta su 2 fix).
- Obliquare a sinistra portandosi sullo spigolo della nicchia e salire per rocce adagiate e rotte cercando il solido fino ad una terrazza. Si può andare dritti o per il più facile e divertente diedro a destra e per questo nuovamente alla sommità (40 m; IV e III; sosta su 2 fix e clessidra con cordone).
CA' DI SOPRA
POISON IVY
- Dalla targhetta seguire un lastrone appoggiato che porta ad una grotta formata da un masso appoggiato, passarci dentro e sbucare alla prima sosta (15 m; II; sosta su fix).
- Salire il bel diedro (chiodi) fino al tettino che si aggira a sinistra per poi giungere alla stretta sosta al centro della rampa (20 m; IV e 1 pp V; sosta su fix).
- Spostarsi a destra nel diedro (chiodi) e seguirlo fino ad una placca verticale (fix) e si sosta molto scomodamente accanto a un tetto (25 m; IV e V+; sosta su fix).
- Vincere la placchetta sopra la sosta (cl.) e sbucare in cima alla parete (10 m; V, sosta su fix e libro di via).
NE VALE LA PENA
- Scavalcare il murettino sopra il nome un po' a destra e montare su un terrazzino. Non sostare sul primo albero con cordone ma spostarsi qualche metro a sinistra ad un altro albero con cordone sotto un camino con buco. 15 m; III.
- Innalzarsi poco sullo spigolo a sinistra del camino e traversare a sinistra con passo scorbutico a un diedro che si risale fino alla sosta. 20 m; 5b e 5a.
- Traversare a destra ed entrare in un diedro appoggiato facile che si segue fino ad un gradino sotto una grande placca. 20 m; 4a.
- Tiro molto bello: obliquare a sinistra lungo la placca che richiede qualche passo di aderenza fino ad un grande strapiombo sotto cui si traversa a sinistra con un passo in discesa e si obliqua a sinistra alla sosta. 30 m; 5a.
- Per breve placchetta strapiombante si esce dalla parete. 10 m; 4c.
SALTO DEL FARAONE
BALLA SUI BUCHI
- 35 m; 4a e 1pp 5b; lungo traverso a sinistra.
- 20 m; 6a; diedro strapiombante e placca, obbligatorio.
- 20 m; 6a+; diedro, obbligatorio.
- 30 m; 5a; traverso a destra.
- 15 m; trasferimento a destra per sentiero, alla base di una placca.
- 30 m; 5a; placca a rigole e buchi.
- 25 m; 4a; placca a rigole e buchi.
DOLCE SORPRESA
- Innalzarsi sfruttando l'albero e facendo attenzione al marcio dei primi due metri (fix), vincere uno strapiombo direttamente (fix e cl.) e spostarsi a sinistra ad un diedro (ch.) che si risale fino al buon pianoro di sosta (20 m; VI- e V).
- Obliquare a sinistra superando due pancette (fix e ch.) e poi ritornare a destra sopra la sosta (cl.) e proseguire dritti per placca appoggiata andando a sostare su gradino scomodo un po' a sinistra (30 m; V e IV+).
- Traversare a sinistra ad una irregolare fessura che taglia la placca superando al centro uno strapiombo (ch.) e per un diedrino (ch.) salire alla stretta sosta (30 m; IV+ e 1 pp V).
- Vincere il pilastrino a destra (2 ch.) e sostare subito dopi su comodo terrazzo (10 m; IV).
MONTE CIMO - MONTE BALDO
PALE BASSE - MAMMA OLGA
PARADISO ARTIFICIALE
- Alzarsi lungo una placca e andare nella nicchia di destra. Superare lo strapiombo a sinistra e poi tornare a destra per placca fino alla sosta su cornice boscosa. 40 m; 6a.
- Dritti sopra la sosta per placca verticale e aggirare a sinistra una macchia d'alberi (molto sporco), poi piegare a destra sempre per placca verticale fino alla cengia di sosta. 35 m; 6a.
- Obliquare a destra su placca liscissima fino ad un tettino che si vince a destra e poi per diedro fino alla canaletta in cima alla parete. Non salirla ma traversare a destra per lame e poi per placchetta raggiungere la sommità della parete (tratto molto sporco). 40 m; 6b.
AURIN
- 30 m; 5a e A1 (6a??). Tiro a gradoni con facile artificiale e ben arrampicabile, un po' sporco. All'ulivo bisogna traversare a sinistra alla comoda cengia di sosta.
- 15 m; A1 o 5b. Bel tiro su concrezioni e gocce, molto divertente. Sosta a sinistra alla base del tetto.
- 25 m; A2 e 5b. Tiro del tetto con uscita in libera su una specie di diedrino. Attenzione ai golfari con la vite arrugginita.
- 25 m; A1 e 4a. Tiro su placca appoggiata e un po' erbosa che piega a destra per uscire in cima alla parete.
PALE BASSE - GEM 85
GEM 85
- 30 m; 6a+, con vari tettini, di cui uno di ragionamento. Tiro molto continuo.
- 25 m; 6a, gradini facili e poi tettino un po' cervellotico (al centro), traverso a sinistra per arrivare in sosta.
- 30 m; 6b (1 pp. forse più duro), diedro svaso verso destra, oltre il fico e poi lunga serie di lame strapiombanti con chiodatura non proprio vicina, poi si passa a destra e altre lame per arrivare in sosta.
- 15 m; 6b, diedro-fessura molto fisico e con passi obbligati, di cui l'ultimo cervellotico.
PALE BASSE - CHIARI DI LUNA
CINGHIALI A PARTE
- Scalare il diedro superando direttamente un primo tettino (ch.) e poi un secondo (vari ch.) uscendo a destra sullo spigolo e montando poi sul terrazzo di sosta sotto un grande tetto (25 m; VI+, vari chiodi; sosta su fix).
- Alzarsi per placca a lame e sporgenze fino al tetto che si supera a sinistra per fessura strapiombante (vari ch.) poi scalare le balze erbose (2 ch. nascosti) stando un po' a sinistra fino all'albero di sosta sotto una cengia (35 m; VI; sosta su fix).
- Montare sulla cengia a un fix ben visibile e spostarsi 3 m a destra. Salire a un chiodo e poi dritti per rocce erbose e friabili alla cengetta alla base del salto verticale della parete (20 m; V; 4 ch. poco visibili; sosta su fix).
- Andare a destra in un diedro grigio a lame (2 ch.) e scalarlo fino ad una placca liscia che forma una lama. Alzarsi per questa fino al tetto (fix e ch.) e poi traversare in placca con difficoltà a una fessura a sinistra che si segue fino in sosta (25 m; VII; ch. e fix distanziati; sosta su fix molto scomoda).
- Dritti per il diedro giallo molto impegnativo fino al tetto che lo chiude (1 fix e 3 ch.) e da qui traversare a sinistra su difficile placca spiovente (3 ch.) sostando appena oltre lo spigolo del tetto (25 m; VI e 1 pp VII-; chiodatura distanziata; sosta su fix molto scomoda).
- Alzarsi dritti in placca (2 ch.) e poi aggirare a destra lo spigolo (ch.) pervenendo a roccia più facile e uscire in alto a destra dal tetto per raggiungere il terrazzo di sosta (15 m; VI e poi V; sosta su fix).
- Tiro molto sporco e brutto: andare a destra a delle lame rotte che vanno salite (ch.), poi superare uno spigolo (ch.) fino a un terrazzo terroso con pungitopo e infine una fessura verticale (2 ch.) pervenendo alla terrazza in cima alla parete (30 m; V+ con passi di A0 per lo sporco; sosta su fix).
MOLINAROLI
- Dal bollo alla base (ignorare i fix più a destra) imboccare una irregolare serie di fessure (fix e ch.) che portano al diedro posto a destra del tetto alla base del pilastro e proseguire per questo fino ad un ampio terrazzo accanto al pilastro stesso, alla base di un enorme diedro (45 m; 1 pp. V+ alla partenza e poi V sost.; sosta su golfari con catena).
- Alzarsi a destra della fessura principale, per placche fessurate ma ben ammanigliate (fix e ch.) fino a prendere una rampetta obliqua a sinistra (roccia delicata) che riporta al fondo del diedro (fix). Scalare la fessura ostica e poco proteggibile fino al bel terrazzo di sosta a sinistra (35 m; IV+ e V; sosta su vecchi spit e un golfaro).
- Proseguire lungo la fessura del diedro, meno facile di quel che sembra, (fix e 1 sosta intermedia) e uscire su un colatorio erboso e friabile (fix). appena oltre questo vincere uno strapiombo e poi il successivo caminetto ostico (fix) fino alla nicchia di sosta (40 m; V sost.; sosta su golfari con catena).
- Alzarsi nella nicchia uscendo a sinistra dello strapiombo e continuare per il diedrino a destra (fix). Proseguire lungo il solco a gradoni che obliqua leggermente a sinistra fino ad una bella cengia erbosa posta sotto un'ultima paretina (45 m; IV+; sosta su golfari con catena, libro).
ROMAGNANO
PILASTRO CENTRALE
VIA DEI TETTI
- Superare faticosamente il grande tetto e uscire in libera con su placche appoggiate e friabili che si seguono in obliquo a sinistra fino alla sosta su un gradone sotto il secondo tetto. 25 m; A2 e IV.
- Vincere una paretina fessurata con passo impegnativo (V+, ch.) e attaccare il secondo tetto e poi il diedro strapiombante che ne segue che da solo vale l'intera ascensione. Sostare appesi al di sotto del terzo tetto. 20 m; V+ e A2.
- Superare direttamente il terzo tetto con un passo un po' lungo tra i chiodi e raggiungere la sosta appesa in cima al pilastro. 15 m; A2 e A1.
GOLA DEL RIO NERO
VIA MICROCLIMA
- Salire il muro verticale completamente liscio e sostare a destra sul terrazzino alla base del pancione. 40 m; A1.
- Salire direttamente lo strapiombo e sostare dopo una placchetta un po' a destra. 20 m; A1.
- Scalare a sinistra una placca e poi piegare a destra alla sosta. 20 m; A1.
- Continuare a destra fino ad una placca che adduce alla sosta. 15 m; A1.
- Salire lo spigolo arrotondato a sinistra e poi riportarsi a destra con alcuni passi in libera sempre con fix. 25 m; A1 e II.
- Salire l'ultima placca e raggiungere il bosco per sostare su pianta. 15 m; A1.
CIME DI VIGO - MEZZOCORONA
AVANCORPO DI CIMA CORNELLA
TITANIC
- Salire sopra il fix per roccia terrosa ad un terrazzino, 7 m, III.
- Affrontare la placca grigia rimanendo rigorosamente in linea coi fix (attorno ci sono delle scaglie rotte), la placca presenta un gradone a circa metà abbastanza tecnico e poi un tettino faticoso, con uscita su prese svasate, sosta comoda. 30 m; 6a e 1pp. 6b (A0).
- Innalzarsi un po' a sinistra su roccia polverosa e con minuscole scagliette per poi traversare decisamente a sinistra, dapprima lungo belle lame, poi su placca con piccoli appigli fino a un terrazzino all'inizio dei gialli. 30 m; 5c.
- Obliquare a sinistra su roccia un po' rotta ma non problematica fino alla sosta al centro della rampa gialla. 20 m; II+.
- Scalare una placca grigia bella solida e poi obliquare a sinistra per roccia gialla e crostosa fino ad uno strapiombino sopra cui c'è la sosta. 25 m; 5c.
- Obliquare a sinistra per una placca molto liscia e proseguire in obliquo a sinistra per la svasatura fino a delle lame delicate che vanno risalite per raggiungere il terrazzo di sosta. 30 m; 6a+ (A0).
- Proseguire per lo scaglione a sinistra e poi per cengia fino alla sosta in aperta placca su terrazzino. 30 m; III e II.
- Dalla sosta traversare a sinistra per bella placca e poi scendere ad una cengetta che va seguita verso sinistra fino alla sosta nel grande diedro. 30 m; III.
- Abbassarsi verso sinistra e traversare lo strapiombo giallo impegnativo e innalzarsi a sinsitra in una fessura che va risalita fino ad albero sotto un tettino giallo (integrare friends e cordini sugli alberi). Traversare a destra sotto il tettino e aggredire lo strapiombo grigio su prese piccole e piatte per uscire al terrazzo in cima alla parete. 30 m; 6a+/6b la partenza, poi 5c il resto.
VIA ATTRAVERSO IL BOOMERANG
CIMA CORNELLA
IL CIELO DI MEZZOLOMBARDO
Indice
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Copyright © 2019 – 2025 “Alerossiclimbmusic”. Tutti i diritti riservati.”
Nessun commento:
Posta un commento