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MONTI BERICI

 MONTI BERICI


E' da anni che frequento poco i Colli Berici, in particolare Lumignano, sia perché è lontana da casa rispetto ai Colli Euganei, sia perché è talmente frequentata che bisogna mettersi in coda e litigare con gli altri "climbers" (che si credono tali). Ho frequentato saltuariamente la falesia negli anni passati dedicandomi ai settori Classica, Naso di Bicio e Baby Cyrcus, specie d'inverno quando il microclima è favorevole ad arrampicare.

L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa, con rischi ANCHE MORTALI se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. Ciò che è descritto più avanti è frutto di considerazioni personali che non hanno alcun valore giuridico, morale, educativo, SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA' dell'uso che ne venga fatto. Chi decidesse di intraprendere l'alpinismo lo fa a proprio rischio e pericolo ed è comunque tenuto a rivolgersi a personale qualificato. Gli itinerari descritti sono tra l'altro soggetti a modifiche causate dall'ambiente di cui NESSUNO, nella qui presente disamina, è tenuto in alcun modo a risponderne. Le informazioni qui hanno solo fine illustrativo e NON sono esenti da errori.

Indice



LUMIGNANO

E' un'immensa falesia su cui sono tracciati un'infinità di monotiri di tutte le difficoltà, iper-frequentata. Ritengo che il settore classico sia il più interessante anche per la presenza di alcuni tiri storici della falesia ma è troppo affollato. Sono passati diversi anni da che ci arrampicavo e nel seguito elenco le vie (poche) a più tiri e i monotiri che mi sono rimasti impressi.


CLASSICA


Accesso: in piazza a Lumignano imboccare la strada che passa davanti alla chiesa e seguirla fino quasi infondo ad un bivio, dove a destra segna strada senza uscita. Svoltare a sinistra e raggiungere il piccolo parcheggio con bagno dove si lascia l'auto. Ritornare a piedi al bivio e imboccare la strada chiusa e, al suo termine, un sentiero dietro un grande macigno con monotiri estremi. Seguire il sentiero per 5 minuti fino ad un bivio e svoltare per la traccia sulla destra che con una ripida salita porta dritta alla base della parete (20 min.).

ROSSI

E' la linea più logica della parete, purtroppo un po' trascurata. Recentemente le è stata aggiunta una variante basale che parte direttamente dal sentiero evitando l'andirivieni per le corde fisse ed è stata richiodata a resinati che la proteggono bene e ne segnano inequivocabilmente il percorso in mezzo al marasma di fix che la intersecano. Bella e di moderata difficoltà eccetto un passo strapiombante al terzo tiro.

Attacco: percorrere la base della parete a sinistra fino allo spiazzo all'inizio delle corde fisse. Si attacca una lama in comune con la "via di Diego".
  1. 15 m, 5a; partenza sulla lama unta e poi uscita a sinistra su concavità per arrivare alla sosta sopra lo zoccolo.
  2. 30 m, 5a; forse il tiro più bello di tutta la falesia, sempre lungo la bella lama fino alla sosta nella nicchia gialla sotto strapiombi.
  3. 30 m; 5b; traverso a destra netto e poi pancia strapiombante, segue una canaletta un po' erbosa e si sosta in cima alla parete.
Discesa: 2 doppie lungo la via.


PLACCA CAMPI

Via molto tecnica con un primo tiro spettacolare e un secondo tiro un tempo artificiale e ora richiodato per l'arrampicata libera a resinati, estremamente difficile e strapiombante (qualche vecchio chiodo ancora visibile).

Attacco: come per la Rossi, è possibile prolungarla effettuando l'attacco diretto ed evitando le corde fisse.

  1. 15 m, 5a; partenza sulla lama unta e poi uscita a sinistra su concavità per arrivare alla sosta sopra lo zoccolo.
  2. 30 m, 6a; prendere i resinati giusto al centro della placca grigia a sinistra della Rossi e seguirli fino alla sosta nella nicchia gialla, tiro molto tecnico.
  3. 25 m, 7a+; vincere il grande strapiombo seguendo i resinati prima dritti e poi un po' a  sinistra. Rientro scomodo, conviene farlo in moulinette.
Discesa: doppie in via.

CONFORTO

Ho ripetuto molte volte il primo tiro di questa per non lasciare la roba incustodita alla base, seguendo gli anelloni e quindi uscendo a destra della nicchia e tornando a sinistra. Anche questa, come la Rossi, è una delle vie più belle della falesia ed è giustamente molto ripetuta con il passaggio chiave abbastanza unto. Si può passare anche la nicchia direttamente senza modificare di molto la difficoltà del passaggio.

Attacco: nella piazzola dove attaccano anche le vie precedenti notare un grosso chiodo anellato alla base di una rampa obliqua a destra, dominata dalla grande marmitta.
  1. 30 m, 5c (per l'unto); rampa con uscita a destra della nicchia e rientro a sinistra su lame, poi placchetta chiave con piccolo buco molto viscido e arrivo alla cengia di sosta.
  2. 25 m, 5b; dritti prima per diedrino e poi per placca verticale ma ben appigliata fino al bordo della parete.
Discesa: doppie lungo la via.

Joshua Tree: variante al primo tiro della Conforto, appena a destra, placca su prese piccole che io graderei 6b bello pieno per l'untume sulle piccole prese.

Maruska: quando cominciai a frequentare Lumignano questo era solo un monotiro con una variante su un corridoio tra due boschetti. Negli anni successivi il settore ha avuto un grande sviluppo con l'apertura di altri tiri che, guarda caso, sono sempre strapieni di gente perché sono facili. 4b a Maruska, se ci si tiene a sinistra nel secondo tiro, 5a per la difficoltà a vedere gli appigli se si sta a destra sulla variante (nella guida segnato 5b). Il diedro a sinistra, a forma di cilindro è un 5a, un tempo protetto da un solo ancoraggio, come pure la scanalatura sulla destra, forse 5a+, atletica ma facile. La sosta intermedia è stata rimossa.

Spigolo della Sbrega: bel tiro su uno spigolo affilato da cui esce una spranga, 6a buono e atletico con una spaccata al centro non facile da individuare. Poco percorso.

Danieli: monotiro su placca a rigole, gradato 5c, secondo me 5a e neanche tanto di ragionamento, movimenti un po' delicati ma su roccia appoggiata.

NASO DI BICIO

Settore a forma di piccolo anfiteatro con al centro un ben marcato spigoletto. Una volta proponeva solo dei tiri facili lungo le scanalature, negli ultimi anni ha avuto un discreto sviluppo e il rimaneggiamento dei tiri, allungati e resi più difficili. Le lunghezze storiche sono unte in modo impressionante, meno i tiri nuovi e, ovviamente, quelli difficili.

Accesso: Alla rotonda davanti alla chiesa girare a sinistra e percorrere la stretta strada fino alle indicazioni di parcheggio dove si gira a sinistra e si cerca posteggio. E' possibile anche parcheggiare in un parcheggino a destra, appena prima dello spiazzo da cui parte il sentiero, comodo ma si riempie subito ed è molto piccolo.
Tornare indietro fino all´incrocio e girare a destra per tornare alla chiesa per circa 50 m fino ad uno spiazzo tra le case in cui un ponticello permette di passare uno scolo. Seguire il sentiero che piega a destra in leggiera salita fino quasi alle pareti e, a un bivio, girare a sinistra entrando dopo pochi metri in un'ampia conca. Davanti sale il Naso di Bicio, a sinistra c'è tutto il settore Minetti, a destra, 10 m più sotto, il Baby Circus (10 min. dal ponticello).

De Bello fallico: decisamente diverso da ciò che segnava la guida, richiodato e allungato con conseguente aumento della difficoltà, adesso supera una nicchia strapiombante direttamente. Per me un 6a buono, al tempo sporco.

Bepilove: lo spigolo del naso, bello ma l'unto regna sovrano, sul 4c originario ora siamo a un 5a+ per via del viscidume, specie nella prima parte.

Apocalipse cow: percorso cambiato dal disegno sulla guida, passa sul lato sinistro di De bello, per placche molto lisce e un forte strapiombo. 6a+ (??).

A destra dei tiri precedenti sono stati aperti alcuni nuovi con un bel diedro-camino sul 5a, meritevole e con roccia ruvida. Ho poca memoria di altri tiri del settore.

SETTORE DEL BABY CIRCUS

Questo piccolo sasso appartato nel boschetto, sotto il Naso vero e proprio l'ho sempre adorato, tiri corti e facili ma che ultimamente sono diventati sapone da quanti passaggi hanno avuto. La chiodatura è molto ravvicinata e le lunghezze mai oltre i 10 m. I tiri, da sinistra a destra sono:
  • Cicci pasticci: facile per placca ammanigliata e appoggiata; 3c.
  • Paperino: attaccato al precedente; 4a.
  • Pippo: il primo dei 4 tiri tecnici della placca a tacche e buchi; 5a.
  • Paperoga: compresso al centro con passo tecnico sul bianco; 5b.
  • Qui Qui Qua: il più tecnico, lungo lo spigolo, untissimo; 5c/6a.
  • Edy: poco più a destra nella scanalatura, passo duro in uscita; 5c.
  • Gambadilegno: nella scanalatura con belle prese; 4c.
  • Amelia: sulla placca a destra; 4a.
  • Doretta Doremì: gemello del precedente; 4a.
  • Paperone: all'estrema destra, imboscato; 4a.

MINETTI

Si tratta della lunga fascia rocciosa che si sviluppa sotto e a destra di Lumignano classica, comprendente all'estremità anche il settore precedente. Presenta la maggior parte dei tiri in placca, verticale con lievi pance ma con alcune variazioni sul tema. L'ho visitato per la prima volta di recente; i tiri non sono attrezzati in modo generoso ma comunque bene, le difficoltà elevate e per questo si difende ancora dall'untume.

Accesso: come per il Naso di Bicio, alla conca andare a sinistra oltre un grande blocco e si è alla cengia alla base della muraglia.

Tobyoshirouramawashi: lunghezza che si sviluppa interamente nel diedro giallo che si incontra immediatamente; molto, molto bello e con chiodatura non molto generosa. Roccia ruvida perché non tanto frequentato. 6a. 

Tromboland: lungo lo spigolo destro del diedro, in corrispondenza di un tetto che si aggira a destra. Prese buone ma movimenti da studiare e adesioni su asperità minuscole, da polpacci fumanti. 6b+/6c.

Tiro senza nome: nuova creazione sul macigno appena sotto la conca del Naso. Presenta una roccia bucherellata e con belle prese. Malgrado sia nuovo è già completamente levigato dalle infinite ripetizioni. Per me 5c.

PIRAMIDE


Per quanto si tratti di un settore affascinante l'ho visitato solo una volta e, rispetto alla classica, è sicuramente più tranquillo.

VIA CRUCIS

E' la via più lunga di Lumignano, su roccia ottima e chiodatura ravvicinata, penalizzata da un lungo tratto di bosco per raggiungere la calotta sommitale.  

Accesso: Alla rotonda davanti alla chiesa girare a sinistra e percorrere la stretta strada fino alle indicazioni di parcheggio dove si gira a sinistra e si cerca posteggio. Tornare indietro fino all´incrocio e girare a destra per tornare alla chiesa per circa 50 m fino ad uno spiazzo tra le case in cui un ponticello permette di passare uno scolo. Seguire la traccia oltre il ponticello e al primo bivio girare a sinistra per il settore Naso di Bicio. Quando il sentiero finisce contro le rocce andare a destra, costeggiare la base della grande parete della Piramide e, al bordo destra, su un pulpitino, attaccare la via. Targa in metallo con scritto Via Crucis (10 min.). 

Salita: 

  1. 20 m, 4a;
  2. 30 m, 5a; 
  3. 30 m, 5a e 4c; 
  4. 18 m, 4b;
  5. 1pp 5b e poi traccia fino al roccione sotto la croce; 
  6. 20 m, 6a+ per il diedro centrale, 4a per quello di destra. 
Discesa: imboccare il sentiero che dapprima passa per i prati e poi piega a sinistra riportando giù al paese (30 min.).

Rasta diva: appena a destra della ferrata che accede al settore successivo si nota una costola che divide una nicchia dalla Piramide. Lungo questa è stato tracciato questo tiro e il successivo. Un po' forzato sullo strapiombo della nicchia e con prese ben usate e sfuggenti, calata giusta sui rovi. 6b pieno nel movimento centrale.

Alpinismo erotico: il gemello del precedente, verticale, su piccole tacche un po' consunte e molto lavoro di piedi e dita in buchetti. 6a.


Io su un qualche tiro di Lumignano molti anni fa.

VASCO

Piccolo settore recentemente riscoperto, ripulito e riattrezzato che sorge a monte e a sinistra della Piramide, accessibile da una piccola e ben visibile ferrata. La roccia non è ancora unta, per ora e gli itinerari sono facili, adatti ai principianti. I più interessanti sono i due monotiri sulla costola centrale.

Accesso: Alla rotonda davanti alla chiesa girare a sinistra e percorrere la stretta strada fino alle indicazioni di parcheggio dove si gira a sinistra e si cerca posteggio. Tornare indietro fino all´incrocio e girare a destra per tornare alla chiesa per circa 50 m fino ad uno spiazzo tra le case in cui un ponticello permette di passare uno scolo. Seguire la traccia oltre il ponticello e al primo bivio girare a sinistra per il settore Naso di Bicio. Quando il sentiero finisce contro le rocce andare a destra fino alla base della grande parete della Piramide. Sulla sinistra si nota una ferratina molto ripida che va risalita fino allo spiazzo alla base del settore.

Il monde che vorrei: il tiro centrale lungo marmitte e una costola ben marcato, sempre ben ammanigliato, in un paio di punti si finisce involontariamente sul tiro a sinistra ma bisogna andare sempre dritti. 4b e 5a se si fa il passo dopo la prima catenella.

Vivere: parallelo a destra al precedente, bello e con belle manette, ancora più facile, con un singolo passo atletico giusto sopra la prima catenella lungo una fessura. 4a e 5a con passo finale.


GOGNA


Piccola falesia situata vicino alla Madonna di Monte Berico appena fuori Vicenza che si può raggiungere anche in bici o a piedi dalla stazione. Probabilmente è una ex cava, aperta ai primi del '900 e poi abbandonata ma frequentata fin dagli anni '20 e che vide anche la visita di Emilio Comici. 
Questa falesia è stata per me teatro di un episodio alquanto spiacevole: dopo essere andato ad arrampicare col Bocia, al ritorno, abbiamo trovato i finestrini della macchina rotti e la mia sacca dei materiali sparita. Sospetto che sia stato un locale perché essi erano gli unici che potevano aver visto che mettevo la sacca nel bagagliaio della macchina (c'eravamo solo noi, nessuno per strada). Fortunatamente per me si sono presi solo dei ferrivecchi e me ne hanno disfatto, avendo previdentemente portato con me la roba costosa. Ho presentato denuncia e poi più nulla, salvo evitare di andare ancora alla falesia.

La roccia della parete è così unta, ma così unta che su certi appoggi c'è addirittura uno strato ceroso e lucido che cambia colore, specie sotto al tetto dove non piove e il grasso umano permane più a lungo. A parte questo fatto il posto è meritevole di una visita se si vuole un po' di tranquillità.
L'accesso alla falesia avviene dalla Strada della Gogna, girando in via Vigolo e parcheggiando alla rotatoria (attenzione!!!).
  • Diedro giallo: è la via più evidente della Gogna, caratterizzata dal fessurone giallo a sinistra del tetto, segnata di V/V+, oggi attrezzato a solidi resinati. La partenza di questa via, compresa nella traversata bassa, è talmente unta da aver cambiato colore, fortunatamente poi migliora. Secondo me, allo stato attuale è un 5c per l'insicurezza dei piedi. Molto bella.
  • A sinistra del diedro giallo ci sono altri tiri tutti a resinati e in placca di difficoltà comprese tra il 4a e il 4c ma la parete è in più modi salibile. Ad esempio, lungo la pancia appena a sinistra del Diedro Giallo, è fattibile un bel 6a in strapiombo.
  • Tetto Comici: tiro aperto dal fuoriclasse triestino negli anni '30 mentre passava per Vicenza. E' particolarmente impegnativo in libera (di grado 7) ma è ben chiodato anche se il primo chiodo è alto e richiede di innalzarsi sulle prese unte sotto al tetto. Difficoltà A1.
  • Tetto Classico: fatto per allenamento all'artificiale ma non in libera che sembrerebbe più fattibile del Tetto Comici, attrezzato con vecchi spit e ancora miracolosamente ruvido. A1.

MOSSANO


Pare che in questo paese ci siano due falesie non segnate e che il loro accesso sia regolamentato. La prima è Red Wall, quella descritta qui sotto, il cui accesso è però interdetto per un qualche motivo, solo che all'epoca della mia visita non era apposta nessuna segnalazione. L'altra e Covolo e si trova poco oltre a destra giù per un sentiero nel bosco ma ha pochi e difficili tiri.

RED WALL: attenzione, parete su cui è vietata l'arrampicata (proprietà provata??).

L'accesso è da Mossano in via Colombara, 50 m prima dell'intersezione col sentiero 11. Ho percorso i tiri immediatamente a sinistra del grande naso marrone, si tratta di lunghezze su buchi scavati molto atletiche e che richiedono un buono studio dei movimenti, nell'ignoranza abbiamo percorso i tiri un po' a caso.
  • Il tiro sui buchi scavati del grande naso marrone è molto atletico e richiede lo studio dei movimenti e strapiomba pure, in alcuni passi chiodatura lunga. Per me 7a+/7b.
  • Il tiro immediatamente a sinistra, che ho percorso prima coi cliff e con le staffe, presenta già meno buschi scavati e una spaventosa pancia biancastra liscia che domanda movimenti scimmieschi. Grande forza nelle dita e leggero strapiombo, tetto finale micidiale, per conquistare i 50 cm per arrivare in sosta. Potrebbe essere 7b/7b+.
  • Ancora a sinistra c'è un tiro forzato in placca su tacche minuscole e movimenti su buchi. E' già più naturale dei precedenti. L'ha percorso Moreno con la corda dall'alto, forse 6c+ ma non facile.
  • Il primo tiro che abbiamo fatto è quello al centro della placca grigia dove c'è un grosso piatto da afferrare, la prima pancetta è la chiave del tiro, molto meno facile di quel che sembra, 6c. Successivamente si va per fessura più facile ma atletica e poi il tetto. Il tiro passa il tetto un po' a sinistra del punto più logico, senza alcun senso e aumentando decisamente le difficoltà della lunghezza, cosicchè se ci si muove dove è più facile i fix rimangono tutti a sinistra. In qualunque modo resta sul 6c.




Sequenza dei compagni che provano il tiro sulla colata marrone a Mossano.


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