MONTI BERICI
E' da anni che frequento poco i Colli Berici, in particolare Lumignano, sia perché è lontana da casa rispetto ai Colli Euganei, sia perché è talmente frequentata che bisogna mettersi in coda e litigare con gli altri "climbers" (che si credono tali). Ho frequentato saltuariamente la falesia negli anni passati dedicandomi ai settori Classica, Naso di Bicio e Baby Cyrcus, specie d'inverno quando il microclima è favorevole ad arrampicare.
L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa, con rischi ANCHE MORTALI se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. Ciò che è descritto più avanti è frutto di considerazioni personali che non hanno alcun valore giuridico, morale, educativo, SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA' dell'uso che ne venga fatto. Chi decidesse di intraprendere l'alpinismo lo fa a proprio rischio e pericolo ed è comunque tenuto a rivolgersi a personale qualificato. Gli itinerari descritti sono tra l'altro soggetti a modifiche causate dall'ambiente di cui NESSUNO, nella qui presente disamina, è tenuto in alcun modo a risponderne. Le informazioni qui hanno solo fine illustrativo e NON sono esenti da errori.
Indice
LUMIGNANO
E' un'immensa falesia su cui sono tracciati un'infinità di monotiri di tutte le difficoltà, iper-frequentata. Ritengo che il settore classico sia il più interessante anche per la presenza di alcuni tiri storici della falesia ma è troppo affollato. Sono passati diversi anni da che ci arrampicavo e nel seguito elenco le vie (poche) a più tiri e i monotiri che mi sono rimasti impressi.
CLASSICA
ROSSI
E' la linea più logica della parete, purtroppo un po' trascurata. Recentemente le è stata aggiunta una variante basale che parte direttamente dal sentiero evitando l'andirivieni per le corde fisse ed è stata richiodata a resinati che la proteggono bene e ne segnano inequivocabilmente il percorso in mezzo al marasma di fix che la intersecano. Bella e di moderata difficoltà eccetto un passo strapiombante al terzo tiro.
- 15 m, 5a; partenza sulla lama unta e poi uscita a sinistra su concavità per arrivare alla sosta sopra lo zoccolo.
- 30 m, 5a; forse il tiro più bello di tutta la falesia, sempre lungo la bella lama fino alla sosta nella nicchia gialla sotto strapiombi.
- 30 m; 5b; traverso a destra netto e poi pancia strapiombante, segue una canaletta un po' erbosa e si sosta in cima alla parete.
PLACCA CAMPI
Via molto tecnica con un primo tiro spettacolare e un secondo tiro un tempo artificiale e ora richiodato per l'arrampicata libera a resinati, estremamente difficile e strapiombante (qualche vecchio chiodo ancora visibile).
Attacco: come per la Rossi, è possibile prolungarla effettuando l'attacco diretto ed evitando le corde fisse.
- 15 m, 5a; partenza sulla lama unta e poi uscita a sinistra su concavità per arrivare alla sosta sopra lo zoccolo.
- 30 m, 6a; prendere i resinati giusto al centro della placca grigia a sinistra della Rossi e seguirli fino alla sosta nella nicchia gialla, tiro molto tecnico.
- 25 m, 7a+; vincere il grande strapiombo seguendo i resinati prima dritti e poi un po' a sinistra. Rientro scomodo, conviene farlo in moulinette.
CONFORTO
Ho ripetuto molte volte il primo tiro di questa per non lasciare la roba incustodita alla base, seguendo gli anelloni e quindi uscendo a destra della nicchia e tornando a sinistra. Anche questa, come la Rossi, è una delle vie più belle della falesia ed è giustamente molto ripetuta con il passaggio chiave abbastanza unto. Si può passare anche la nicchia direttamente senza modificare di molto la difficoltà del passaggio.
- 30 m, 5c (per l'unto); rampa con uscita a destra della nicchia e rientro a sinistra su lame, poi placchetta chiave con piccolo buco molto viscido e arrivo alla cengia di sosta.
- 25 m, 5b; dritti prima per diedrino e poi per placca verticale ma ben appigliata fino al bordo della parete.
Joshua Tree: variante al primo tiro della Conforto, appena a destra, placca su prese piccole che io graderei 6b bello pieno per l'untume sulle piccole prese.
Maruska: quando cominciai a frequentare Lumignano questo era solo un monotiro con una variante su un corridoio tra due boschetti. Negli anni successivi il settore ha avuto un grande sviluppo con l'apertura di altri tiri che, guarda caso, sono sempre strapieni di gente perché sono facili. 4b a Maruska, se ci si tiene a sinistra nel secondo tiro, 5a per la difficoltà a vedere gli appigli se si sta a destra sulla variante (nella guida segnato 5b). Il diedro a sinistra, a forma di cilindro è un 5a, un tempo protetto da un solo ancoraggio, come pure la scanalatura sulla destra, forse 5a+, atletica ma facile. La sosta intermedia è stata rimossa.
Spigolo della Sbrega: bel tiro su uno spigolo affilato da cui esce una spranga, 6a buono e atletico con una spaccata al centro non facile da individuare. Poco percorso.Danieli: monotiro su placca a rigole, gradato 5c, secondo me 5a e neanche tanto di ragionamento, movimenti un po' delicati ma su roccia appoggiata.
NASO DI BICIO
De Bello fallico: decisamente diverso da ciò che segnava la guida, richiodato e allungato con conseguente aumento della difficoltà, adesso supera una nicchia strapiombante direttamente. Per me un 6a buono, al tempo sporco.
Bepilove: lo spigolo del naso, bello ma l'unto regna sovrano, sul 4c originario ora siamo a un 5a+ per via del viscidume, specie nella prima parte.
SETTORE DEL BABY CIRCUS
- Cicci pasticci: facile per placca ammanigliata e appoggiata; 3c.
- Paperino: attaccato al precedente; 4a.
- Pippo: il primo dei 4 tiri tecnici della placca a tacche e buchi; 5a.
- Paperoga: compresso al centro con passo tecnico sul bianco; 5b.
- Qui Qui Qua: il più tecnico, lungo lo spigolo, untissimo; 5c/6a.
- Edy: poco più a destra nella scanalatura, passo duro in uscita; 5c.
- Gambadilegno: nella scanalatura con belle prese; 4c.
- Amelia: sulla placca a destra; 4a.
- Doretta Doremì: gemello del precedente; 4a.
- Paperone: all'estrema destra, imboscato; 4a.
MINETTI
Tromboland: lungo lo spigolo destro del diedro, in corrispondenza di un tetto che si aggira a destra. Prese buone ma movimenti da studiare e adesioni su asperità minuscole, da polpacci fumanti. 6b+/6c.
Tiro senza nome: nuova creazione sul macigno appena sotto la conca del Naso. Presenta una roccia bucherellata e con belle prese. Malgrado sia nuovo è già completamente levigato dalle infinite ripetizioni. Per me 5c.
PIRAMIDE
VIA CRUCIS
E' la via più lunga di Lumignano, su roccia ottima e chiodatura ravvicinata, penalizzata da un lungo tratto di bosco per raggiungere la calotta sommitale.
Accesso: Alla rotonda davanti alla chiesa girare a sinistra e percorrere la stretta strada fino alle indicazioni di parcheggio dove si gira a sinistra e si cerca posteggio. Tornare indietro fino all´incrocio e girare a destra per tornare alla chiesa per circa 50 m fino ad uno spiazzo tra le case in cui un ponticello permette di passare uno scolo. Seguire la traccia oltre il ponticello e al primo bivio girare a sinistra per il settore Naso di Bicio. Quando il sentiero finisce contro le rocce andare a destra, costeggiare la base della grande parete della Piramide e, al bordo destra, su un pulpitino, attaccare la via. Targa in metallo con scritto Via Crucis (10 min.).
Salita:
- 20 m, 4a;
- 30 m, 5a;
- 30 m, 5a e 4c;
- 18 m, 4b;
- 1pp 5b e poi traccia fino al roccione sotto la croce;
- 20 m, 6a+ per il diedro centrale, 4a per quello di destra.
VASCO
GOGNA
- Diedro giallo: è la via più evidente della Gogna, caratterizzata dal fessurone giallo a sinistra del tetto, segnata di V/V+, oggi attrezzato a solidi resinati. La partenza di questa via, compresa nella traversata bassa, è talmente unta da aver cambiato colore, fortunatamente poi migliora. Secondo me, allo stato attuale è un 5c per l'insicurezza dei piedi. Molto bella.
- A sinistra del diedro giallo ci sono altri tiri tutti a resinati e in placca di difficoltà comprese tra il 4a e il 4c ma la parete è in più modi salibile. Ad esempio, lungo la pancia appena a sinistra del Diedro Giallo, è fattibile un bel 6a in strapiombo.
- Tetto Comici: tiro aperto dal fuoriclasse triestino negli anni '30 mentre passava per Vicenza. E' particolarmente impegnativo in libera (di grado 7) ma è ben chiodato anche se il primo chiodo è alto e richiede di innalzarsi sulle prese unte sotto al tetto. Difficoltà A1.
- Tetto Classico: fatto per allenamento all'artificiale ma non in libera che sembrerebbe più fattibile del Tetto Comici, attrezzato con vecchi spit e ancora miracolosamente ruvido. A1.
MOSSANO
- Il tiro sui buchi scavati del grande naso marrone è molto atletico e richiede lo studio dei movimenti e strapiomba pure, in alcuni passi chiodatura lunga. Per me 7a+/7b.
- Il tiro immediatamente a sinistra, che ho percorso prima coi cliff e con le staffe, presenta già meno buschi scavati e una spaventosa pancia biancastra liscia che domanda movimenti scimmieschi. Grande forza nelle dita e leggero strapiombo, tetto finale micidiale, per conquistare i 50 cm per arrivare in sosta. Potrebbe essere 7b/7b+.
- Ancora a sinistra c'è un tiro forzato in placca su tacche minuscole e movimenti su buchi. E' già più naturale dei precedenti. L'ha percorso Moreno con la corda dall'alto, forse 6c+ ma non facile.
- Il primo tiro che abbiamo fatto è quello al centro della placca grigia dove c'è un grosso piatto da afferrare, la prima pancetta è la chiave del tiro, molto meno facile di quel che sembra, 6c. Successivamente si va per fessura più facile ma atletica e poi il tetto. Il tiro passa il tetto un po' a sinistra del punto più logico, senza alcun senso e aumentando decisamente le difficoltà della lunghezza, cosicchè se ci si muove dove è più facile i fix rimangono tutti a sinistra. In qualunque modo resta sul 6c.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Copyright © 2019 – 2025 “Alerossiclimbmusic”. Tutti i diritti riservati.”
Nessun commento:
Posta un commento